Il mio viaggio, almeno quello in bici, è in pausa da 20 giorni ormai. Son arrivato a Brighton il 23 ottobre dopo una corsa contro il tempo, distrutto come mai finora nei miei ultimi 26 anni. Ho fatto 2 notti a Brighton, dove vive mio fratello, in albergo vicino a casa sua con english breakfast e mille comfort per poi spostarmi sulla collina vicino alla marina di Brighton a fare il wwoofer. Sulla collina cerano tutta una serie di orti che il comune affitta a patto che se ne coltivi almeno il 60 per cento. Sono attaccati alla citta, ogni appezzamento grande 10 metri per 20 con serre e baracche per gli attrezzi e a volte vere e proprie casette dove qualcuno viveva abusivamente, come me. La proprieta era di 2 pezzi di terra, 400 metri quadrati in totale quindi, poco rispetto al solito. Ho passato la prima notte da solo, ho piazzato la tenda sotto il "dome", una serra fatta a semisfera ma poi visto che ho cenato nella baracca e avevo iniziato a scaldare con la stufa a legna non ci ho avuto voglia di tornare in tenda al freddo quindi ho dormito li, in quella che Colin, il mio capo, ha chiamato living room appena sono arrivato e mi ha mostrato il posto. 2 metri per 1 cosi a occhio ma con tutto quello che serve per vivere. gas, divano, tavolino, stufa e aggeggi, cibo, macina caffe, pentole, stoviglie, candele e qualche attrezzo.
La stagione era gia avanzata e l orto di conseguenza era in stato di decomposizione e in parte coltivato con qualche verdura invernale. Patate dei poveri, cavoli di bruxell, coste, erba cipollina, rape. Il lavoro consisteva piu che altro nello zappare i pezzi di terra che per quest anno hanno dato e riordinare un po li intorno, tagliare legna, diserbare. Buona parte della giornata comunque serviva per preparare il cibo, un po raccolto dagli orti e un po dal supermercato. Oltre a quello che Colin ci portava una volta al giorno. Ci portava perche il secondo giorno e arrivato un altro wwoofer spagnolo: Sergio. Ero gia molto stretto da solo e quando l ho visto ho pensato che sarebbero arrivati giorni difficili. Anche lui la prima ora che e stato li con me e ha capito come funzionava il posto non era convinto. Voleva fermarsi una decina di giorni prima di prendere un volo per tornare a Madrid dopo esser stato in altre 2 fattorie prima di questa. Fattorie come si deve, come e normale nel wwoof. un letto, a volte una camera, a volte una cucina, o una televione, internet e poi la casa dei proprietari per vivere durante il giorno. Questa fattoria invece era un po diversa dalle sue e anche dalle mie aspettative e prima che cominciassimo a vivere assieme ci siam messi a ordinare la baracca per renderla vivibile, tagliare la legna per la sera e conoscersi un po. Diceva che probabile il giorno dopo avrebbe guardato in internet per un altra fattoria magari vicina a londra cosi sarebbe stato piu facile poi raggiungere l aeroporto. Anche io gli ho detto che in qualche giorno mi sarei organizzato diversamente perche c era poco da imparare e le condizioni erano quelle di uno slam. Forse andando in un altra fattoria a 10 km da Brighton che mi aveva confermato di avere posto per me e lavoro da sbrigare. Volevo restare un po li, sul mare, con un posto fisso dove vivere e soprattutto vicino a mio fratello dopo 4 mesi che non ci vedevamo.
Dopo qualche giorno li sia io che Sergio abbiamo trovato una giusta armonia e alla fine siam stati li quasi una settimana nel buco di living room per ore. ogni giorno pero avevamo qualcosa di meglio, di piu organizzato e la vita ha iniziato ad essere piacevole nonostante vivessimo in 2 in 2 metri quadri in un posto dove la pioggia e cosa piu normale del sole. di notte io tornavo in tenda perche dormire in 2 li era davvero un casino e poi troppo intimo:). Aspettavo una wwoofer donna per smontare la tenda e trasferirmi nella baracca per la notte ma non e arrivata.
colin veniva una volta al giorno a portarci il cibo, a insegnarci un po di inglese a parlarci della sua vita e a mostrarci il lavoro per il giorno dopo. Un tipo interessante, di quelli che non ci si scorda facilmente. Viaggiatore per 20 anni, con moglie indiana e 2 bambine, insegnante di inglese. Ha passato gli ultimi 6 anni a studiare e a scrivere un libro su Stonehage che verra pubblicato nell anno nuovo e allora vuole costruire un ufficio in una fattoria di un suo amico e mi ha offerto 2 settimane di lavoro pagato nei prossimi mesi se ci ho voglia di aiutarlo. Per vivere aveva questi 2 pezzi di terra e vendeva verdure in cassette ogni settimana giu a Brighton. 10/12 cassette a settimana, 15 pound l una. poco. non so quali altri introiti avesse. Viveva con gli scarponi ma li usava come le ciabatte, non li infilava tutti, metteva dentro la punta del piede e iniziava a camminare cosi che aveva la parte dietro del piede scoperta e camminava sopra allo scarpone tutto spiegazzato. Mentre parlava guardava sempre lontano e difficilmente voltava la testa e ti guardava negli occhi. Spassoso. Era il tipo giusto a cui lasciare la bici. Li negli orti lo conoscevano tutti.
Avevamo un vicino, l unico che viveva li negli allotments ed era a 1 minuto a piedi dalla nostra baracca. Un giorno ho dovuto portargli della legna e allora l ho conosciuto. solo perche gli ho portato un sacco di legna mi ha dato su un po di verdure delle sue. In verita appena son arrivato li il primo giorno ho iniziato a conoscerlo perche aveva un tic credo o forse era matto di natura ma colin diceva che nonostante il tic era un tipo a posto, buono come il pane. Il suo tic era quello di urlare ogni tanto "FUCK!" oppure "FUCK OFF!". Ma proprio urlare di brutto e senza una regola. spesso iniziava e per mezzora ogni minuto urlava, poi per ore niente poi ogni 5 minuti per un altra mezzora. Ogni tanto anche di notte lo sentivamo. Ogni volta iniziavamo a ridere come deficienti e a imitarlo e urlare anche noi. Anche quando gli ho portato la legna ho visto che mentre parlava ogni tanto aveva uno schizzo e gli veniva di urlare ma si tratteneva e gli usciva solo un suono forte di impazienza. Era polacco e quando son andato da lui urlavo il suo nome, che mi son dimenticato, fuori da casa sua come mi ha detto di fare Colin. Ha socchiuso la porta e il suo cane e uscito e ha iniziato a minacciarmi ringhiando e lui stava dentro la casa buia e guardava fuori per capire chi era. L ho salutato e lui serio e deciso mi ha chiesto chi ero. gli ho detto che stavo da colin e che avevo legna per lui. Al che mi son guadagnato la sua fiducia ed e uscito a vedere che legna era e subito il cane ha smesso di ringhiare e mi e saltato su per farsi accarezzare. Son stato li un quarto d ora a contarla giu e mi piceva come era sistemato anche se la casa l ho vista poco. un monospace di 8 metri quadri piu o meno ben sistemato con mega letto rialzato.Ho pensato che stava largo rispetto a noi. dopo che l ho salutato ed ero gia lontano mi ha urlato qualcosa ma non ho capito e son tornato indietro e mi ha dato della verdura. che tipo.
Poco piu sotto del nostro orto c erano tutta una serie di orti che fan parte di un progetto e ragazzi e volontari vanno li a dare una mano 2 volte a settimana in cambio di cibo. The foodproject si chiama. Una bella iniziativa. Era sulla via del bagno, che non sto a descrivere per motivi di igiene letteraria, e allora una mattina che stavo andando in bagno ho beccato dei ragazzi che facevano il succo con delle mele con una macchinetta a manovella e poi altri che spostavano un cumulo di compost tutto fumante, tutti belli imbacuccati. Ho parlato con una volontaria portoghese ma quando gli ho chiesto se cera lavoro da fare mi ha indicato il capo che stava spostando il compost. Il tipo mi haspiegato come funzionava un po la cosa e mi ha fatto vedere comera il posto 15 anni fa quando l hanno preso loro, sterpaglie e basta. Ora oltre a un container con l ufficio e gli attrezzi e tutte le serre e gli orti cerano pure alberi da frutto. Mi ha detto di passare dopo mezzogiorno che arrivavano tutti i volontari e potevo aggregarmi in cambio del pranzo. Alla fine pero e arrivato colin col pranzo e poi pioveva e non son piu andato .
Il confine tra gli orti e la citta era delimitato da alte recinzioni e c`erano solo sue accessi chiusi a chiave e la chiave l aveva colin che ci ha detto che avremmo dovuto scavalcare per entrare e uscire
sabato 13 novembre 2010
Wwoofing a Brighton
domenica 7 novembre 2010
E invece oggi
Sto lavoricchiando in una casa in un paesino di Campagna. high Benthom o Bentley in base alla pronuncia. In realta non so bene dove mi trovo non essendovi arrivato in bici e quindi senza mappe e lenti paesaggi. Sono da Samara, un`amica che ho conosciuto a Orte in una fattoria wwoof un paio di anni fa. praticamente faccio il wwoofer qui a casa sua. Abbiamo tanti rapaci in giardino e allora oggi siam andati con qualcuno di questi uccelli a fare lo SHOW, che fino a stamattina era una parola come un altra fatta di tanta immaginazione e adesso invece e qualcosa da avere dentro finche si scampa e allora voglio condividere questa parola che qui scritta in un post su internet e in effetti solo una parola che poi vien trasformata nei vari cervelli che la leggono.
Sveglia presto e mentre preparo la colazione io e dad nick portiam gli uccelli e le ultime cose sul wan.5 gufi e 1 kestrel, gheppio.Colazione e luce di novembre all alba serena e quasi ghiacciata. tutto sereno dopo una settimana grigia e di pioggia come mai mi era successo finora. meno di un ora di viaggio con tappa a lancaster per prendere Umi tra paessaggi incredibili, di una bellezza antica e immersa nell umidita. pecore ,prati dappertutto tra le colline comunque boscose.muri a secco ovunque e siepi e fans su ogni centimetro di strada. uccelli attivi volanti da una collina all altra all alba, d autunno con i colori del fuoco dappertutto e il freddo del ghiaccio dentro a quei colori.
Arrivati al centro commerciale in centro a malcombe, non so come si scrive ma ho imparato il suono e funziona molto meglio, ci siam messi a smontare tutto dal van per montare lo show dentro nel corridoio del centro commerciale. tavoli, supporti per gli uccelli, barriere per tenere distante la gente, le cose da vendere di cento tipi diversi. e gli uccelli.magnifici. lovely, tiny, cute, huge, sweet, soft. e poi via tutto il giorno li, tra la tesco e altri centinaia di negozi come in tutti i centri commerciali e poi noi tra le altre bancarelle di cellulari, catenine e berrette li nel mega corridoio. A raccogliere offerte per curare i rapaci feriti o trovati in qualche guaio in giro per l inghilterra Oggi e stato probabilmente il giorno con cui ho parlato, anzi che ho ascoltato il maggior numero di persone della mia vita. neanche ad agosto nei tempi d oro dell elettronica a livigno.
rocko, little owl, 6 o 7 anni, la dolcezza pura dentro a un gufetto alto meno di una spanna.li, sul mio pollice fuori dalla mano stretta a pugno con su il mega guanto di pelle, a condivederlo con tutti i passanti dello shopping del sabato. rispondendo a una domanda tanto semplice quanto curiosa, impaurita o eccitata: can i stroke him? una figata pazzesca!
sabato 6 novembre 2010
I compagni di solitudine - Parte seconda
In Polonia, a Warsavia, sono stato ospite di una coppia di ciclisti che vivono a una decina di km dal centro. Renata e Pawel. Lei insegnante di inglese all'universita e lui impiegato in una grande compagnia telefonica polacca. Ho passato 2 notti nel loro appartamento di un palazzone nuovo nuovo in un quartiere lucido lucido. La maggior parte del tempo l'ho passato con Renata che era in ferie dal lavoro e quindi passava volentieri del tempo con me in citta o a casa. Persone semplici, molto cordiali, ospitali. Li ho conosciuti tramite un sito di scambio tipo couchsurf ma dedicato ai ciclisti: www.warmshovers.com. Non e bello a vedersi e usarsi come couchsurf ma funziona alla grande perche tra ciclisti viaggiatori la cordialita e gli aiuti vengono molto apprezzati e di conseguenza donati con facilita.
Comunque ero alla mia prima esperienza di questo tipo e come tutte le prime volte ci si guarda attorno spaesati e si aspettano istruzioni, se non arrivano da sole si chiedono oppure si prova alla cieca. Da Krakovia ho mandato 3-4 e-mail a persone iscritte al sito che vivono a Warsavia e non ricordo quanti mi hanno risposto e come ma alla fine mi son accordato con Renata per il giorno che piu o meno mi sarei trovato in citta. Lei e stata gentilissima e mi ha proposto di incontrarci a 15 km da casa sua. Alla dechatlon sud di Warsavia, in un paese che suonava come Piacenza ma che in realta era come Cinisello. Le entrate (ma anche le uscite) in bicicletta nella grandi citta son difficili, non ce altro aggettivo. Son anche belle ogni tanto ma la maggior parte delle volte si sta per 2/3 ore tra file di macchine in coda su multicorsie a pedalare 200 metri si e 1 minuto al semaforo no, con i pullman in prima corsia che ti sfiorano e le portiere delle macchine parcheggiate che si aprono. E tanta, tanta ma tanta gente ognuno perso dentro i fatti suoi. Questa volta invece l'entrata e stata uno spasso con Renata che mi faceva da guida. Ho faticato a trovare la decatlon ma poi siam passati dal traffico piu sfrenato a un sentiero dentro a una foresta che attraversa tutta la periferia sud della capitale polacca e che da solo non avrei mai trovato fino a casa sua. Lungo il tragitto il tempo per conoscersi un po e per farmi raccontare qualcosa su quella foresta, sul quartiere e sui polacchi.
Avere una casa e un letto e internet dopo tanto tempo fa bene e anche la doccia e la lavatrice fanno bene. Dopo aver mangiato son andato in centro ad annusarne l atmosfera e la citta non e niente di che, e meglio krakovia da visitare pero mi ha fatto molto pensare il fatto che dopo la guerra non restavano che briciole al posto di tutto quello che stavo vedendo. L anima polacca e segnata da tante guerre e conquiste e stare tra 2 fuochi come la Russia e la Germania non e stato facile per un popolo povero ma orgoglioso, forte ma svogliato.
Ho passato poi una bella serata a casa a mangiare cose orientali e a aggiustare la bici con Pawel che era tornato dal lavoro nel frattempo e a raccontare e ascoltare le avventure di viaggio visto che anche loro hanno viaggiato parecchio soprattutto in australia, estremo e medio oriente e America.
Il secondo giorno sono andato in citta con Renata a far un po di acquisti e a girare un po in centro e ci ho messo la meta ad arrivare nel corso principale perche evidentemente il giorno prima avevo fatto tanti zig zag ogni volta che vedevo qualcosa di un po originale. In centro cerano, come anche il giorno precedente, una cinquantina di manifesatnti a presidiare la croce di legno che qualche cittadino ha preparato e posto davanti alla casa del presidente in ricordo del vecchio presidente e di tutti i morti sull aereo visto che il nuovo presidente ha dichiarato di volerla togliere. La gente con cui ho parlato dice che ce lo zampino russo dietro ma nessuno si arrabbia o tantomeno chiede verita certe e incontestabili. Solo si rammaricano, abbassano la testa e forse stringono i denti.
Il centro e pieno di poliziotti a piedi con la casacca gialla fosforescente, non ho capito come mai, la citta non sembra sicurissima ma comunque non sembra richiedere un tale dispiegamento specialmente nella citta vecchia dove e pieno di coppie vestite da sposi che fanno le foto tra le scalinate strette e i fiori su ogni davanzale.
Sulla via principale pedalando a fianco di Renata ho notato una bici con un carretto dietro con su tante scritte in italiano e come ormai faccio sempre, dopo 50 metri a farmi domande, freno e torno indietro a chiarirmi. Ci siamo avvicinati alla bici e al suo proprietario che stava seduto sulla panchina a fianco. Un arzillo vecchietto molto in forma con occhiali un po di barba e ben vestito; Huge. La bici era enorme e lasciava intendere una grande avventura e aveva un cartello con scritto qualcosa in polacco e un barattolo per le offerte.
Ho salutato il vecchietto che si e avvicinato e ci ha chiesto qualcosa che non so e poi Renata ha iniziato a chiacchierare con lui e per una mezzoretta son stato li a cercare di capirci qualcosa dalle poche frasi che Renata mi traduceva una volta ogni tanto. Parlavano russo visto che Leo, il vecchietto, non parlava inglese. Lui e lettone e viene da Liepaja e mentre parlavano ho studiato la bici e tutti i suoi accessori. La parte piu bella, oltre ovviamente al carretto dietro saldato rigidamente alla bici, tutta gialla e di un ferro potente, eran i porta bottiglie davanti, attaccatti alle ruote tipo le mie borse davanti ma di ferro e con dentro 2 bottiglie di coca cola da 2 litri piene d acqua.
Il tipo mi ha veramente impressionato. Impressiv. e nonostante le ampissime difficolta di comunicazione grazie a Renata ho potuto parlare un po con lui capendoci comunque poco di cosa stava facendo.
Gli ho chiesto dove andava il giorno dopo e diceva che voleva prendere un po di foto alla citta e poi andarsene il giorno dopo.
In metropolitana siamo tornati a casa e mi son messo a preparare i bagagli dopo che li ho fatti passare dentro alla lavatrice una volta visto che nei pochi camping fino a mo lavavo a mano e si sa che la tecnologia da una gran mano alle mani e specialmente se a lavare a mano sono io in posti non proprio comodissimi come potrebbe essere un lavatoio.
Pizza con un ex compagno di universita di pawel e proiettore costruito a mano in casa almeno 10 anni fa nel soggiorno con dolby dietro ai divanetti. spettacolo, un cinema in casa costruito con uno schermo di un monitor, qualche lente, specchi, camera oscura e comandi a leva.
Un grande pawel. pannellino solare autocostruito per caricare stilo e cellulare per quando viaggia in bici. studioso di cinese alle prime armi dopo qualche viaggio in quelle terre.
All alba del giorno nuovo saluti e via per il centro visto che vivevamo a sud e io ci avevo di andare a nord, sperando di trovare il vecchietto nel posto del giorno prima per sentirmi viaggiatore con lui col mio carretto appresso. Non l ho trovato subito perche non era nello stesso posto ma comunque sulla stessa strada e allora mi son incantato almeno un ora e mezza con quest uomo che non poteva comunicare ma la cui anima era aperta al dialogo quanto la mia in quell istante e allora la comunicazione verbale serve solo come sottofondo a un dialogo che invece e molto piu distante e profondo.
mi ha fatto vedere il suo album, massive! perche usa passare dagli uffici dei paesini o nelle biblioteche o nei bar, poste o qualsiasi cosa abbia un timbro e farselo stampare sul diario dove mette anche foto, ritagli di giornali cartoline adesivi immagini tridimensionali che cambiano con la luce e roba del genere. mi piaceva perche aveva girato tutta l italia durante la primavera e l estate e stava tornando a casa prima dell inverno attraverso il percorso che stavo facendo io mentre io stavo allontanandomi da casa sapendo che l inverno prima o dopo colpiva, come fa con i viaggiatori sprovveduti e senza grossi programmi:)
I nomi di tanti posti in cui e stato in italia arrivandoci in bicicletta mi hanno fatto tornare in mente tutti i profumi, i visi incontrati, le cose successe lungo il viaggio in italia: il mese ad Avola e a Noto, Siracusa, Reggio, Messina, Tropea, San marco Argentario su per le montagne calabre, il salento e la puglia tutta tra i trulli e il gargano, l appenino, Sperlonga, Roma e su per il grande centro nord fino alla Forcola di Livigno. e passato in un passo svizzero che ho fotografato dal suo diario. vediam chi sa che passo e perche io non ci ho capito. cmq e nell area tra chiavenna e l engadina. e aveva dei timbri di chiavenna e di saint moritz ma non mi sembra ne il maloia ne il bernina pero boh. studiateci. vi lascio qualche foto del tipo. compagno di solitudine. e un articolo di giornale che cera nel suo diario cosi ci ho potuto capire qualcosa anche io di cosa stesse facendo at the end.
greeting to everybody from the rainy and houselywarm Bentham,England!
e provate a correggermi se qualcosa non si capisce di quello che scrivo:))