Il mio viaggio, almeno quello in bici, è in pausa da 20 giorni ormai. Son arrivato a Brighton il 23 ottobre dopo una corsa contro il tempo, distrutto come mai finora nei miei ultimi 26 anni. Ho fatto 2 notti a Brighton, dove vive mio fratello, in albergo vicino a casa sua con english breakfast e mille comfort per poi spostarmi sulla collina vicino alla marina di Brighton a fare il wwoofer. Sulla collina cerano tutta una serie di orti che il comune affitta a patto che se ne coltivi almeno il 60 per cento. Sono attaccati alla citta, ogni appezzamento grande 10 metri per 20 con serre e baracche per gli attrezzi e a volte vere e proprie casette dove qualcuno viveva abusivamente, come me. La proprieta era di 2 pezzi di terra, 400 metri quadrati in totale quindi, poco rispetto al solito. Ho passato la prima notte da solo, ho piazzato la tenda sotto il "dome", una serra fatta a semisfera ma poi visto che ho cenato nella baracca e avevo iniziato a scaldare con la stufa a legna non ci ho avuto voglia di tornare in tenda al freddo quindi ho dormito li, in quella che Colin, il mio capo, ha chiamato living room appena sono arrivato e mi ha mostrato il posto. 2 metri per 1 cosi a occhio ma con tutto quello che serve per vivere. gas, divano, tavolino, stufa e aggeggi, cibo, macina caffe, pentole, stoviglie, candele e qualche attrezzo.
La stagione era gia avanzata e l orto di conseguenza era in stato di decomposizione e in parte coltivato con qualche verdura invernale. Patate dei poveri, cavoli di bruxell, coste, erba cipollina, rape. Il lavoro consisteva piu che altro nello zappare i pezzi di terra che per quest anno hanno dato e riordinare un po li intorno, tagliare legna, diserbare. Buona parte della giornata comunque serviva per preparare il cibo, un po raccolto dagli orti e un po dal supermercato. Oltre a quello che Colin ci portava una volta al giorno. Ci portava perche il secondo giorno e arrivato un altro wwoofer spagnolo: Sergio. Ero gia molto stretto da solo e quando l ho visto ho pensato che sarebbero arrivati giorni difficili. Anche lui la prima ora che e stato li con me e ha capito come funzionava il posto non era convinto. Voleva fermarsi una decina di giorni prima di prendere un volo per tornare a Madrid dopo esser stato in altre 2 fattorie prima di questa. Fattorie come si deve, come e normale nel wwoof. un letto, a volte una camera, a volte una cucina, o una televione, internet e poi la casa dei proprietari per vivere durante il giorno. Questa fattoria invece era un po diversa dalle sue e anche dalle mie aspettative e prima che cominciassimo a vivere assieme ci siam messi a ordinare la baracca per renderla vivibile, tagliare la legna per la sera e conoscersi un po. Diceva che probabile il giorno dopo avrebbe guardato in internet per un altra fattoria magari vicina a londra cosi sarebbe stato piu facile poi raggiungere l aeroporto. Anche io gli ho detto che in qualche giorno mi sarei organizzato diversamente perche c era poco da imparare e le condizioni erano quelle di uno slam. Forse andando in un altra fattoria a 10 km da Brighton che mi aveva confermato di avere posto per me e lavoro da sbrigare. Volevo restare un po li, sul mare, con un posto fisso dove vivere e soprattutto vicino a mio fratello dopo 4 mesi che non ci vedevamo.
Dopo qualche giorno li sia io che Sergio abbiamo trovato una giusta armonia e alla fine siam stati li quasi una settimana nel buco di living room per ore. ogni giorno pero avevamo qualcosa di meglio, di piu organizzato e la vita ha iniziato ad essere piacevole nonostante vivessimo in 2 in 2 metri quadri in un posto dove la pioggia e cosa piu normale del sole. di notte io tornavo in tenda perche dormire in 2 li era davvero un casino e poi troppo intimo:). Aspettavo una wwoofer donna per smontare la tenda e trasferirmi nella baracca per la notte ma non e arrivata.
colin veniva una volta al giorno a portarci il cibo, a insegnarci un po di inglese a parlarci della sua vita e a mostrarci il lavoro per il giorno dopo. Un tipo interessante, di quelli che non ci si scorda facilmente. Viaggiatore per 20 anni, con moglie indiana e 2 bambine, insegnante di inglese. Ha passato gli ultimi 6 anni a studiare e a scrivere un libro su Stonehage che verra pubblicato nell anno nuovo e allora vuole costruire un ufficio in una fattoria di un suo amico e mi ha offerto 2 settimane di lavoro pagato nei prossimi mesi se ci ho voglia di aiutarlo. Per vivere aveva questi 2 pezzi di terra e vendeva verdure in cassette ogni settimana giu a Brighton. 10/12 cassette a settimana, 15 pound l una. poco. non so quali altri introiti avesse. Viveva con gli scarponi ma li usava come le ciabatte, non li infilava tutti, metteva dentro la punta del piede e iniziava a camminare cosi che aveva la parte dietro del piede scoperta e camminava sopra allo scarpone tutto spiegazzato. Mentre parlava guardava sempre lontano e difficilmente voltava la testa e ti guardava negli occhi. Spassoso. Era il tipo giusto a cui lasciare la bici. Li negli orti lo conoscevano tutti.
Avevamo un vicino, l unico che viveva li negli allotments ed era a 1 minuto a piedi dalla nostra baracca. Un giorno ho dovuto portargli della legna e allora l ho conosciuto. solo perche gli ho portato un sacco di legna mi ha dato su un po di verdure delle sue. In verita appena son arrivato li il primo giorno ho iniziato a conoscerlo perche aveva un tic credo o forse era matto di natura ma colin diceva che nonostante il tic era un tipo a posto, buono come il pane. Il suo tic era quello di urlare ogni tanto "FUCK!" oppure "FUCK OFF!". Ma proprio urlare di brutto e senza una regola. spesso iniziava e per mezzora ogni minuto urlava, poi per ore niente poi ogni 5 minuti per un altra mezzora. Ogni tanto anche di notte lo sentivamo. Ogni volta iniziavamo a ridere come deficienti e a imitarlo e urlare anche noi. Anche quando gli ho portato la legna ho visto che mentre parlava ogni tanto aveva uno schizzo e gli veniva di urlare ma si tratteneva e gli usciva solo un suono forte di impazienza. Era polacco e quando son andato da lui urlavo il suo nome, che mi son dimenticato, fuori da casa sua come mi ha detto di fare Colin. Ha socchiuso la porta e il suo cane e uscito e ha iniziato a minacciarmi ringhiando e lui stava dentro la casa buia e guardava fuori per capire chi era. L ho salutato e lui serio e deciso mi ha chiesto chi ero. gli ho detto che stavo da colin e che avevo legna per lui. Al che mi son guadagnato la sua fiducia ed e uscito a vedere che legna era e subito il cane ha smesso di ringhiare e mi e saltato su per farsi accarezzare. Son stato li un quarto d ora a contarla giu e mi piceva come era sistemato anche se la casa l ho vista poco. un monospace di 8 metri quadri piu o meno ben sistemato con mega letto rialzato.Ho pensato che stava largo rispetto a noi. dopo che l ho salutato ed ero gia lontano mi ha urlato qualcosa ma non ho capito e son tornato indietro e mi ha dato della verdura. che tipo.
Poco piu sotto del nostro orto c erano tutta una serie di orti che fan parte di un progetto e ragazzi e volontari vanno li a dare una mano 2 volte a settimana in cambio di cibo. The foodproject si chiama. Una bella iniziativa. Era sulla via del bagno, che non sto a descrivere per motivi di igiene letteraria, e allora una mattina che stavo andando in bagno ho beccato dei ragazzi che facevano il succo con delle mele con una macchinetta a manovella e poi altri che spostavano un cumulo di compost tutto fumante, tutti belli imbacuccati. Ho parlato con una volontaria portoghese ma quando gli ho chiesto se cera lavoro da fare mi ha indicato il capo che stava spostando il compost. Il tipo mi haspiegato come funzionava un po la cosa e mi ha fatto vedere comera il posto 15 anni fa quando l hanno preso loro, sterpaglie e basta. Ora oltre a un container con l ufficio e gli attrezzi e tutte le serre e gli orti cerano pure alberi da frutto. Mi ha detto di passare dopo mezzogiorno che arrivavano tutti i volontari e potevo aggregarmi in cambio del pranzo. Alla fine pero e arrivato colin col pranzo e poi pioveva e non son piu andato .
Il confine tra gli orti e la citta era delimitato da alte recinzioni e c`erano solo sue accessi chiusi a chiave e la chiave l aveva colin che ci ha detto che avremmo dovuto scavalcare per entrare e uscire
sabato 13 novembre 2010
Wwoofing a Brighton
domenica 7 novembre 2010
E invece oggi
Sto lavoricchiando in una casa in un paesino di Campagna. high Benthom o Bentley in base alla pronuncia. In realta non so bene dove mi trovo non essendovi arrivato in bici e quindi senza mappe e lenti paesaggi. Sono da Samara, un`amica che ho conosciuto a Orte in una fattoria wwoof un paio di anni fa. praticamente faccio il wwoofer qui a casa sua. Abbiamo tanti rapaci in giardino e allora oggi siam andati con qualcuno di questi uccelli a fare lo SHOW, che fino a stamattina era una parola come un altra fatta di tanta immaginazione e adesso invece e qualcosa da avere dentro finche si scampa e allora voglio condividere questa parola che qui scritta in un post su internet e in effetti solo una parola che poi vien trasformata nei vari cervelli che la leggono.
Sveglia presto e mentre preparo la colazione io e dad nick portiam gli uccelli e le ultime cose sul wan.5 gufi e 1 kestrel, gheppio.Colazione e luce di novembre all alba serena e quasi ghiacciata. tutto sereno dopo una settimana grigia e di pioggia come mai mi era successo finora. meno di un ora di viaggio con tappa a lancaster per prendere Umi tra paessaggi incredibili, di una bellezza antica e immersa nell umidita. pecore ,prati dappertutto tra le colline comunque boscose.muri a secco ovunque e siepi e fans su ogni centimetro di strada. uccelli attivi volanti da una collina all altra all alba, d autunno con i colori del fuoco dappertutto e il freddo del ghiaccio dentro a quei colori.
Arrivati al centro commerciale in centro a malcombe, non so come si scrive ma ho imparato il suono e funziona molto meglio, ci siam messi a smontare tutto dal van per montare lo show dentro nel corridoio del centro commerciale. tavoli, supporti per gli uccelli, barriere per tenere distante la gente, le cose da vendere di cento tipi diversi. e gli uccelli.magnifici. lovely, tiny, cute, huge, sweet, soft. e poi via tutto il giorno li, tra la tesco e altri centinaia di negozi come in tutti i centri commerciali e poi noi tra le altre bancarelle di cellulari, catenine e berrette li nel mega corridoio. A raccogliere offerte per curare i rapaci feriti o trovati in qualche guaio in giro per l inghilterra Oggi e stato probabilmente il giorno con cui ho parlato, anzi che ho ascoltato il maggior numero di persone della mia vita. neanche ad agosto nei tempi d oro dell elettronica a livigno.
rocko, little owl, 6 o 7 anni, la dolcezza pura dentro a un gufetto alto meno di una spanna.li, sul mio pollice fuori dalla mano stretta a pugno con su il mega guanto di pelle, a condivederlo con tutti i passanti dello shopping del sabato. rispondendo a una domanda tanto semplice quanto curiosa, impaurita o eccitata: can i stroke him? una figata pazzesca!
sabato 6 novembre 2010
I compagni di solitudine - Parte seconda
In Polonia, a Warsavia, sono stato ospite di una coppia di ciclisti che vivono a una decina di km dal centro. Renata e Pawel. Lei insegnante di inglese all'universita e lui impiegato in una grande compagnia telefonica polacca. Ho passato 2 notti nel loro appartamento di un palazzone nuovo nuovo in un quartiere lucido lucido. La maggior parte del tempo l'ho passato con Renata che era in ferie dal lavoro e quindi passava volentieri del tempo con me in citta o a casa. Persone semplici, molto cordiali, ospitali. Li ho conosciuti tramite un sito di scambio tipo couchsurf ma dedicato ai ciclisti: www.warmshovers.com. Non e bello a vedersi e usarsi come couchsurf ma funziona alla grande perche tra ciclisti viaggiatori la cordialita e gli aiuti vengono molto apprezzati e di conseguenza donati con facilita.
Comunque ero alla mia prima esperienza di questo tipo e come tutte le prime volte ci si guarda attorno spaesati e si aspettano istruzioni, se non arrivano da sole si chiedono oppure si prova alla cieca. Da Krakovia ho mandato 3-4 e-mail a persone iscritte al sito che vivono a Warsavia e non ricordo quanti mi hanno risposto e come ma alla fine mi son accordato con Renata per il giorno che piu o meno mi sarei trovato in citta. Lei e stata gentilissima e mi ha proposto di incontrarci a 15 km da casa sua. Alla dechatlon sud di Warsavia, in un paese che suonava come Piacenza ma che in realta era come Cinisello. Le entrate (ma anche le uscite) in bicicletta nella grandi citta son difficili, non ce altro aggettivo. Son anche belle ogni tanto ma la maggior parte delle volte si sta per 2/3 ore tra file di macchine in coda su multicorsie a pedalare 200 metri si e 1 minuto al semaforo no, con i pullman in prima corsia che ti sfiorano e le portiere delle macchine parcheggiate che si aprono. E tanta, tanta ma tanta gente ognuno perso dentro i fatti suoi. Questa volta invece l'entrata e stata uno spasso con Renata che mi faceva da guida. Ho faticato a trovare la decatlon ma poi siam passati dal traffico piu sfrenato a un sentiero dentro a una foresta che attraversa tutta la periferia sud della capitale polacca e che da solo non avrei mai trovato fino a casa sua. Lungo il tragitto il tempo per conoscersi un po e per farmi raccontare qualcosa su quella foresta, sul quartiere e sui polacchi.
Avere una casa e un letto e internet dopo tanto tempo fa bene e anche la doccia e la lavatrice fanno bene. Dopo aver mangiato son andato in centro ad annusarne l atmosfera e la citta non e niente di che, e meglio krakovia da visitare pero mi ha fatto molto pensare il fatto che dopo la guerra non restavano che briciole al posto di tutto quello che stavo vedendo. L anima polacca e segnata da tante guerre e conquiste e stare tra 2 fuochi come la Russia e la Germania non e stato facile per un popolo povero ma orgoglioso, forte ma svogliato.
Ho passato poi una bella serata a casa a mangiare cose orientali e a aggiustare la bici con Pawel che era tornato dal lavoro nel frattempo e a raccontare e ascoltare le avventure di viaggio visto che anche loro hanno viaggiato parecchio soprattutto in australia, estremo e medio oriente e America.
Il secondo giorno sono andato in citta con Renata a far un po di acquisti e a girare un po in centro e ci ho messo la meta ad arrivare nel corso principale perche evidentemente il giorno prima avevo fatto tanti zig zag ogni volta che vedevo qualcosa di un po originale. In centro cerano, come anche il giorno precedente, una cinquantina di manifesatnti a presidiare la croce di legno che qualche cittadino ha preparato e posto davanti alla casa del presidente in ricordo del vecchio presidente e di tutti i morti sull aereo visto che il nuovo presidente ha dichiarato di volerla togliere. La gente con cui ho parlato dice che ce lo zampino russo dietro ma nessuno si arrabbia o tantomeno chiede verita certe e incontestabili. Solo si rammaricano, abbassano la testa e forse stringono i denti.
Il centro e pieno di poliziotti a piedi con la casacca gialla fosforescente, non ho capito come mai, la citta non sembra sicurissima ma comunque non sembra richiedere un tale dispiegamento specialmente nella citta vecchia dove e pieno di coppie vestite da sposi che fanno le foto tra le scalinate strette e i fiori su ogni davanzale.
Sulla via principale pedalando a fianco di Renata ho notato una bici con un carretto dietro con su tante scritte in italiano e come ormai faccio sempre, dopo 50 metri a farmi domande, freno e torno indietro a chiarirmi. Ci siamo avvicinati alla bici e al suo proprietario che stava seduto sulla panchina a fianco. Un arzillo vecchietto molto in forma con occhiali un po di barba e ben vestito; Huge. La bici era enorme e lasciava intendere una grande avventura e aveva un cartello con scritto qualcosa in polacco e un barattolo per le offerte.
Ho salutato il vecchietto che si e avvicinato e ci ha chiesto qualcosa che non so e poi Renata ha iniziato a chiacchierare con lui e per una mezzoretta son stato li a cercare di capirci qualcosa dalle poche frasi che Renata mi traduceva una volta ogni tanto. Parlavano russo visto che Leo, il vecchietto, non parlava inglese. Lui e lettone e viene da Liepaja e mentre parlavano ho studiato la bici e tutti i suoi accessori. La parte piu bella, oltre ovviamente al carretto dietro saldato rigidamente alla bici, tutta gialla e di un ferro potente, eran i porta bottiglie davanti, attaccatti alle ruote tipo le mie borse davanti ma di ferro e con dentro 2 bottiglie di coca cola da 2 litri piene d acqua.
Il tipo mi ha veramente impressionato. Impressiv. e nonostante le ampissime difficolta di comunicazione grazie a Renata ho potuto parlare un po con lui capendoci comunque poco di cosa stava facendo.
Gli ho chiesto dove andava il giorno dopo e diceva che voleva prendere un po di foto alla citta e poi andarsene il giorno dopo.
In metropolitana siamo tornati a casa e mi son messo a preparare i bagagli dopo che li ho fatti passare dentro alla lavatrice una volta visto che nei pochi camping fino a mo lavavo a mano e si sa che la tecnologia da una gran mano alle mani e specialmente se a lavare a mano sono io in posti non proprio comodissimi come potrebbe essere un lavatoio.
Pizza con un ex compagno di universita di pawel e proiettore costruito a mano in casa almeno 10 anni fa nel soggiorno con dolby dietro ai divanetti. spettacolo, un cinema in casa costruito con uno schermo di un monitor, qualche lente, specchi, camera oscura e comandi a leva.
Un grande pawel. pannellino solare autocostruito per caricare stilo e cellulare per quando viaggia in bici. studioso di cinese alle prime armi dopo qualche viaggio in quelle terre.
All alba del giorno nuovo saluti e via per il centro visto che vivevamo a sud e io ci avevo di andare a nord, sperando di trovare il vecchietto nel posto del giorno prima per sentirmi viaggiatore con lui col mio carretto appresso. Non l ho trovato subito perche non era nello stesso posto ma comunque sulla stessa strada e allora mi son incantato almeno un ora e mezza con quest uomo che non poteva comunicare ma la cui anima era aperta al dialogo quanto la mia in quell istante e allora la comunicazione verbale serve solo come sottofondo a un dialogo che invece e molto piu distante e profondo.
mi ha fatto vedere il suo album, massive! perche usa passare dagli uffici dei paesini o nelle biblioteche o nei bar, poste o qualsiasi cosa abbia un timbro e farselo stampare sul diario dove mette anche foto, ritagli di giornali cartoline adesivi immagini tridimensionali che cambiano con la luce e roba del genere. mi piaceva perche aveva girato tutta l italia durante la primavera e l estate e stava tornando a casa prima dell inverno attraverso il percorso che stavo facendo io mentre io stavo allontanandomi da casa sapendo che l inverno prima o dopo colpiva, come fa con i viaggiatori sprovveduti e senza grossi programmi:)
I nomi di tanti posti in cui e stato in italia arrivandoci in bicicletta mi hanno fatto tornare in mente tutti i profumi, i visi incontrati, le cose successe lungo il viaggio in italia: il mese ad Avola e a Noto, Siracusa, Reggio, Messina, Tropea, San marco Argentario su per le montagne calabre, il salento e la puglia tutta tra i trulli e il gargano, l appenino, Sperlonga, Roma e su per il grande centro nord fino alla Forcola di Livigno. e passato in un passo svizzero che ho fotografato dal suo diario. vediam chi sa che passo e perche io non ci ho capito. cmq e nell area tra chiavenna e l engadina. e aveva dei timbri di chiavenna e di saint moritz ma non mi sembra ne il maloia ne il bernina pero boh. studiateci. vi lascio qualche foto del tipo. compagno di solitudine. e un articolo di giornale che cera nel suo diario cosi ci ho potuto capire qualcosa anche io di cosa stesse facendo at the end.
greeting to everybody from the rainy and houselywarm Bentham,England!
e provate a correggermi se qualcosa non si capisce di quello che scrivo:))
martedì 5 ottobre 2010
Tornando nel continente
- Italy
- Are you allow to ride bike in the highway in Italy
- No
- So, why you do that here?
- There was no signal, in Italy we have one signal for the highway and one for "No bike"
- we have to call our boss and ask what we can do now
- How many km to the next exit?
-2 or 3
vanno alla macchina col mio documento e tornano dicendo che devo andar con loro in macchina e poi tornano loro con un altra macchina attrezzata per le bici a prenderla. Io gli chiedo se e possibile che qualcuno mi rubi qualcosa. mi dicono di prendere con me le cose importanti e legare la bici con tutti i bagagli al guardraill tra le macchine sfreccianti. spalanco gli occhi con un sorriso inquisitore ma eseguo gli ordini senza osare dire che in italia l avremmmo sbrigata accompagnandomi alla prossima uscita coi lampeggianti...cosa molto piu veloce e furba, anche piu sicura forse.¨Comunque mi han portato all uscita che era a un km e poco piu e mi han lascito a un distributore dicendomi che ci mettevano tre quarti d ora o un ora e di prendere un caffe. mi son rifiutato di prendere il caffe, ho letto, parlato con dei pescatori, pisciato, scritto qualcosa, osservato la vita di una specie di autogrill di domenica mattina e mi son incazzato perche dopo 2 ore non eran ancora li. fortuna son arrivati 2 ragazzi autostoppisti e ci siam tenuti un po compagnia ma faceva un freddo ladro. alla fine son arrivati 2 poliziotti mentre aspettavo le bionde con la bici attaccata dietro e i bagagli nei sedili dietro. mi han lasciato li tutto veloce e se ne sono andati e io ho ricominciato a pedalare.
Dopo di cio nulla per una settimana...bhe non proprio nulla pero poca roba da raccontare. tanta natura, poche persone, paesi interi abbandonati, vecchi mulini, centinaia di laghi, qualche paese turistico sul lago piu grande: Vattens, la citta jonkoping con 2 gradi alla mattina alle 9 col sole, notti fredde e giornate prima soleggiate e poi nuvole ma mai con pioggia.
Ogni citta e piu bella di quella precedente e qui a Copenaghen ho passato 2 bei giorni in un mega ostello con 17 piani e una bella vista sui canali, per la prima volta in camere miste con ragazze e allora il clima cambia completamente. Son stato un pomeriggio a Cristiania da buon fricchettone e chissa che un giorno non mi ci trasferisco... questa citta e piena di bici e organizzatissima con piste ciclabili e mentre si pedala si e sempre in mezzo a grupponi di altri ciclisti ognuno col suo stile e la sua roba attaccata davanti dietro o sopra, i bambini, cani o cartoni di roba legati come sui tetti delle macchine in Lettonia. Io non son molto capace di guidare qui, bisogna segnalare con il braccio se si gira e incanalarsi nelle corsie come si fa con le macchine e poi nessuno passa mai col rosso anche se non arrivano macchine ed e assolutamente vietato andare contro senso e allora ogni tanto le sento su. Son arrivato da Helsinborg che e in Svezia in barca a Helsingor che e di fronte a 4 km di mare e dal porto fin qui in centro citta non son mai uscito dalla ciclabile ma e stata la tappa piu dura di tutte con un vento pauroso che anche ad andare in piedi col massimo dello sforzo andavo a 10 all ora e mi son distrutto l anima per mezza giornata poi era domenica e l apt era chiusa e trovare un ostello e stato anche difficile ma almeno intanto ho girato qua e la e mi beccavo i castelli, i parchetti, le chiese e le mille statue come stalattiti tra i palazzi. Son arrivato anche in un posto dove cerano orde di turisti che fotografavano un pezzetto di mare e poi mi son accorto che in realta fotografavano un monitor sui sassi della costa. in piccolo li vicino cera scritto che la little marmaide era in vacanza a shangai e nel monitor era lei, la sirenetta, dentro a un museo cinese con altre orde di turisti che gli passavano accanto e magari sentivano un po l odore del mare europeo che le ha fatto compagnia per cosi tanti anni. un po triste li.
Bon son qui all internet point con fuori la bici gia caricata pronta per andar a buttarsi in qualche tangenziale per uscire veloce dalla megalopoli e tornare nella tranquilla vita di campagna tra case col tetto di paglia, abbaini dappertutto, tante mucche, rape e campi arati neri e marroni pronti a sorreggere la neve prossima ventura. ma ho pensato di fermarmi a scrivere qualcosa prima di scollegarmi dalla rete per un altro po. La via verso sud finora e stata molto piu difficile di quella verso nord. fin da helsinki ho avuto casini qua e la, freddo e pioggia in finlandia, barche perse per un soffio, strade che si interrompono dopo km senza via d uscita se non la stessa presa all andata, strade trafficate e notti con poche ore di sonno. Comunque pian piano in svezia le cose son tornate alla normalita ma la finlandia non me la scordero per un bel po. tornando nel continente non dovrei piu avere problemi con mari che interrompono il pedalare e forse guadagno qualche grado di notte. intanto per un paio di giorni giasso che il vento tira forte in su e quindi non ho via di scampo...costretto a 10 all ora come fossi sul mortirolo.
chiedo ai lettori in modo illegale e pericoloso di mandarmi qualche bella canzone via e mail perche ho l mp3 che fa gli scherzi e son costretto ad ascoltare solo la radio in queste lingue nordiche. poi ho scoperto uno sport che potrebbe fare per me e che conoscevo per nome dalle scuole medie ma non avevo mai visto praticato: l orientiring. bellissimo e un bel po selvaggio. vi consiglio di informarvi che nelle alpi ci potrebbero essere buone possibilita di sviluppo invece delle maratone o corse campestri e ha molto da insegnare anche ai bambini.
ok e tardi e smollo. Tack a tutti per i messaggi e per il sostegno, scusate il ritardo negli aggiornamenti nei quali faccio sapere di essere alive ma son stato senza telefono negli ultimi 3 giorni prima della citta e il sole non scaldava il mio pannello a dovere. Un augurio a tutti di un buon proseguimento ognuno nelle sue cose, pensieri e desideri. io, speriamo che me la cavo!
domenica 12 settembre 2010
Impressioni di Settembre
Comunque tutto a posto. Mi sto riposando in un ostello a Riga e appena c`e un computer mi ci ficco. Sto caricando le batterie, ho fatto una bella lavatrice piena e ho tolto la palta dagli stivali e la sabbia dalle ciabatte. La tenda ci ho rinunciato a cercare di tenerla pulita, pero devo dire che mi vergogno un po quando la porto nelle camere degli ostelli e trovo sopra lumache o formiche:)
Sto andando via bene ma il clima inizia ad essere pesante soprattutto di notte. La notte piu fredda e stata intorno ai 6-7 gradi mi ha detto un ciclista polacco sull`altra corsia che ho incontrato la prima mattina in Lituania. Almeno mi si stanno svuotando un po i bagagli se mi metto piu vestiti. In media di mattina parto con 5 strati poi al pomeriggio scendono a 2 o 3. Ho iniziato a usare i guanti di lana e sembro un alpinista quando parto. Appena il sole si affaccia pero si sta gran bene anche di sera. Pensavo molto peggio. Visto che fa caldo vado a Capo Nord:), ho scoperto di essere circa a meta strada e mi son stupito davvero di quanto sia lontano Nordkapp. Penso che cambiero direzione e andro al Capo di Buona Speranza, ma del futuro come al solito non se ne sa mai niente.
La bici viaggia tranquilla, ancora qualche problema coi raggi ma se no tutto a posto. Ho installato un cavalletto da moto che assieme all`altro fa il suo dovere anche se una volta ogni 2 o 3 giorni capita che cade ancora all`improvviso e io la guardo incattivito starsene li sdraiata con tutti i bagagli addosso sofferenti e spero che non si sia rotto niente di importante. Finora e andata bene, anche lo specchietto ha sopportato tutte le cadute...7 anni di fortuna!
Poco dopo Warsavia sono iniziate le collinette e i mille laghetti ed e stato molto bello viaggiare nel nord della Polonia, ho fatto anche una tappa in compagnia di 3 ragazzi universitari in vacanza qualche settimana prima dell`inizio dell`anno accademico.
Ho raggiunto la "fattoria" che avevo contattato dalla capitale e che mi aveva detto che di lavoro ce n`era finche volevo e son stato li una settimana. Putroppo son arrivato il sabato sera che tanti ragazzi/e che han lavorato li quest`estate se ne andavano. C`era anche un altro wwoofer australiano/polacco che ha smollato lunedi. Son rimasto con la famiglia proprietaria e i lavoratori rimasti: 2 ragazzi poco piu che maggiorenni, un signore sulla cinquantina e le cuoche(4 o 5 + delle ragazze e dei bambini che davano una mano a lavare le stoviglie) e poi c`erano i turisti ospiti, non molti ma con i quali ho potuto chiacchierare un po in tedesco.
I 2 colleghi eran dei simpatici rapper di periferia di una citta in periferia di uno stato in periferia dell`Europa che masticavano abbastanza l`inglese e ce la siamo spassata benissimo a lavorare assieme. Il signore sulla cinquantina era il nostro capo quando mancava il proprietario, ossia sempre (tranne la mattina quando iniziavamo che veniva a dare ordini e a urlare curva di qua e curva di la) e non ne aveva tanta voglia di farne e inveiva soavemente di continuo contro tutti e tutto. Curva, pierdala, curva! Bello dai.
Camera da solo con camino e internet ogni tanto. Lavoro dalle 7 alle 14 ma con pausa colazione alle 10 e coi ritmi polacchi che ho compreso e assimilato in pieno gia dalle prime ore di lavoro. Piu che altro ho spostato e impilato legna ma se le donne della famiglia erano in giro per l`agriturismo e il padre non c`era allora ci assorbivamo tutti i lavori di fine stagione: spostare mobili, metter via le conserve, compost, pulire i magazzini e mettere in salvo tutto dalla neve che arrivera. Tutti lavori da tenere segreti al gran capo che voleva che le donne facessero le faccende domestiche e noi i lavori da maschi.
Una cuoca parlava italiano e allora era lei la mia amica della sera mentre mangiavo nella mega cucina e tutte le altre parlavano solo polacco ma continuavano a riempirmi il piatto finche scoppiavo...la fortuna di essere cosi magro! Cibi buonissimi e spesso fatti a mano in casa. Marmellata ai lamponi che non mi scordero mai e me ne son portato un vaso anche in viaggio.
Polacco alla fine ne ho imparato poco ma ogni giorno ero piu sicuro di alcune parole fondamentali e son contento cosi. Sempre meglio che un calcio nei denti curva mach.
Dopo le pause di lavoro e sempre difficile risalire in sella ma in un paio di giorni ho ripreso il ritmo sapendo che poi mi aspettavano le "vicine" capitali baltiche con i vizi degli ostelli che hanno sostituito in via definitiva i camping in citta. sono in centro e costano poco di piu ma si ha il te e il caffe e internet e i bagni e le doccie asciutte anche se piove e un sacco di roba in piu. Poi si trova compagnia con chi condivide la camera.
Finalmente il fuoco mentre fuori piove, andare velocissimi mentre diluvia assieme ad altri ciclisti che cantano in polacco, viaggiare in macchina dopo tanto tempo e sentire ogni buca assorbita e ogni goccia rimbalzata mentre i corpi all`interno danzano una danza quasi invisibile, di equilibrio istintivo e la testa ruota per qualche secondo alla vista di qualcosa di interessante e poi torna a guardare avanti in un silenzio senza vento, scrivere su un tavolo con bella calligrafia dopo le tante pagine difficili da leggere, le rane verdi e lisce che si vedono nei documentari, un topo sotto il letto e le ragazze che salgono sulle poltrone e urlano, i rally col trattore, la sauna e il bagno nel lago freddissimo, la zuppa calda a pranzo tutti i giorni, mangiare in officina se piove, le strette di mano possenti che formano un cerchio che finisce tra 4 occhi che si guardano, gli zloty e la poverta, le canzoni rap polacche, sentirsi raccontare la storia dei posti attraversati o da attraversare, le battaglie, la vita antica povera e precaria, i possedimenti, le conquiste e le difese. La pace.
Mi son preso il tempo di mettere delle foto, aggiornare la mappa e scrivere. Anche se mi vien difficile. Un caro saluto a tutti voi e alle vostre scrivanie;)
venerdì 3 settembre 2010
I compagni di solitudine - Prima parte
Sulla via del danubio c'erano tante persone che percorrevano la famosa ciclabile che segue il fiume. Coppie, famiglie, gruppi di vecchi, intere famiglie e 2 amici. Il primo giorno abbiamo incontrato alla dogana di Martina una coppia di svizzeri fuori che sta dedicando la propria vita ai viaggi in bici. Dopo aver tagliato l'america dalla patagonia all'alaska per 27000 km e piu di 2 anni di pedalate e mi sembra 200 chili di pasta qualche anno fa, ora si son dati un altro obiettivo: raggiungere Singapore. Infatti erano belli carichi e organizzati e la nostra sorpresa è stata tanta quando ci hanno svelato la città ultima del loro attuale viaggio dopo che noi tutti orgogliosi e tronfi delle nostre 3 ore di pedalata abbiam detto "Budapest!"... Dei grandi, sorridenti e aperti al dialogo e ai consigli. Li abbiamo incontrati anche al pomeriggio su un ponte il che vuol dire che siamo andati veloci quanto loro, infatti era discesa.
Sul danubio poi è cosi normale vedere gente con la bici e le borse che nessuno mai ti guarda stranito, curioso o sorridente. Tantomeno ti saluta o ti ferma per parlare quindi non è cosi scontato conoscere qualcuno o avere qualche sorta di comunicazione o scambio.
Abbiamo conosciuto un vicino di tenda tedesco diretto a Instambul con almeno 60 chili di roba sulla bici che spingeva sulle salite poverino.
Poi sempre in un campeggio c'era un gruppo di una decina di bresciani allegri e ciclisti duri e preparati che probabilmemte ci han preso per 2 incompetenti vedendoci arrivare tardi, slozzi per l'ennesima volta e con bici e bagagli che sembravamo due profughi. È stato bello parlare un po di italiano e sapere che anche in italia ci sono gruppi di amanti della bici che si organizzano e un bel giorno partono tutti assieme, come nei campeggi delle medie.
Una sera di un giorno piovoso poi, poco prima del tramonto invisibile abbiam trovato una casetta a 3 lati con tavolo e banca , un perfetto riparo per la notte bagnata in arrivo. Queste sono le cose che ti fanno più felice mentre viaggi senza un riparo sicuro, soprattutto per la notte. Per qualche giorno può andarti tutto storto che te ne freghi perchè : "che bella quella notte alla casetta!". Fatto sta che mentre preparavamo la cena e fuori sulla ciclabile diluviava e passavano a fuoco gli ultimi cicloturisti in cerca di un villaggio con un campeggio o un albergo una coppia di ragazzi in bici si è fermata alla casetta e ci ha chiesto se pensavamo di restare li a dormire. Al nostro gesto affermativo si son guardati attorno e han chiesto: "do you think we can share it?" E noi guardando quei 10 metri quadri col tavolo e la banca e immaginando i nostri sacchi a pelo e tutti i bagagli e le bici e i loro sacchi a pelo e bagagli e le bici facciamo:"why not?cam on inside!". Abbiam condiviso le nostre dignitose cene e colazioni, siam riusciti a dormire all'asciutto in qualche modo e siam ripartiti, noi per budapest e loro per il mar nero con un bel ricordo in comune e la felicita per i giorni a venire. Infatti mezzora dopo mi è letteralmente scoppiata la camera d aria e il copertone e son restato a piedi ed ero veramente contentissimo:).
lunedì 30 agosto 2010
Il wwoofer
In poche parole si tratta di un individuo che lavora alla pari in realtà agricole organiche(biologiche).
Dopo essere stato il wwoofer per un po voglio dare alcuni consigli e informazioni al wwoofer prossimo venturo e a coloro che accettano il wwoofer.
1-essendo che il wwoofer riceve come compenso per il proprio lavoro del cibo e un posto caldo dove dormire e vivere il wwoofer ha sempre fame e sempre sonno, ma questo non significa che sia un lavativo.
2-sempre per lo stesso motivo il wwoofer gradisce di tanto in tanto un simbolico ringraziamento extra. Può bastare una torta fatta in casa, una merenda mentre sta lavorando, un gelato quando fa caldo, delle monetine per comprarsi delle caramelle o del tabacco, ma questo non significa che sia un infantile.
3-per lo stesso motivo il wwoofer accetta di buon grado una gita fuori porta, una serata al cinema o in pizzeria,
martedì 24 agosto 2010
Bussa e ti sara aperto
Penso spesso in inglese e oggi ho comprato Alice nel paese delle meraviglie in inglese cosi mi alleno un po a leggere. cerco di capire il polacco ma e molto difficile imparare questi suoni tutti uguali simili a sci ci zi ji szi gi e cosi.
i bagagli come prevedevo aumentano invece di diminuire e avevo intenzione di mandare indietro qualcosa ma facendo un rapido check stamattina mi son accorto che solo un paio dicose non ho mai usato e probabilmente mai usero e la roba di lana e le ghette le tengo li pronte per l'inverno.
la gente qui mi dice che e molto tardi per andare a nord e il freddo arrivera presto ma nell ultima settimana specialmente e stato un caldo so caldo di giorno, tipo milano a giugno.
di notte o di sera pero una streversata la faceva quasi sempre e allora via, alzataccia notturna a coprire la tenda e i bagagli svegliato dalle goccie sugli occhi sognanti.
devo dir che finora son stato molto fortunato a trovare posti per dormire tranquilli, bagni in bei laghetti quando era troppo caldo o appiccicavo troppo. camping quando le batterie eran tutte a terra e potevo sentire il mio odore anche senza alzare le braccia.
il pannello solare worka alla grande ma lo uso durante le pause e poi di sera mentre coocko qualcosa e di mattina intanto che aspetto che la moka salga. ho imparato che posso appenderlo agli alberi in direzione del sole se e alba o tramonto. I giorni dopo Budapest e su per i Carpazi coi meccanici chiusi son stati i piu duri e non voglio pensarci anche se qualcosa di buono l'han tirato fuori lo stesso. Ho trovato belle compagnie in tutte le citta, Bratislava e tutto il Danubio con Fabio il meglio, Budapest con Davide, Krakovia con Daniel e ora Warsavia che mi appresto a lasciare domattina con Renata e Pawel che mi hanno gentilmente ospitato qui.
Ieri e oggi ho preso lo specchietto nuovo che avvevo rotto prima di partire a far fieno e il cavalletto che mi ha abbandonato pochi giorni dopo innsbruck all'incirca.
dello specchietto son molto contento, il cavalletto devo dargli una mano con un altro o adeguarlo in qqualche modo ma ci pensero da domani.
Ho perso la fascia per il sudore e l ho rimpiazzata con una specie di bandana tuttofare, la cartina della polonia 1:500.000 che ci ho messo almeno 7 distributori per trovarla ma oggi qui in citta l ho rimpiazzata facilmente ma mi gira perche avevo scritto giu la strada percorsa e cose qua e la e poi una t shirt rossa che restera un bel ricordo...di livigno. cosi era scritto e dietro 'zucchero: 10 chili per persona---calanda'. Ero sulla prima salita dei Carpazi e quando me ne sono accorto che era caduta dal bagagliaio non avevo abbastanza energia per tornare indietro a cercarla, anche se mi son arrabbiato a lot, abot.
ho macinato 2000 e passa chilometri e son contento di come mi stanno andando le cose, bella gente bei posti e estate che non sembra stia finendo se non nelle parole della gente.
ho deciso di andare a Olecko nei prossimi giorni ma del futuro per scaramanzia o per ignoranza non ne parlo. la musica e sempre la stessa, modena city, de sfroos, ska p, jovanotti, qualche metal pesante quando piove forte e qualche canzone d amore qua e la. rino gaetano, guccini e de gregori tanto per stare in compagnia. la raadioo e da due settimane che non va, vedo solo ogni tanto il cartello sulle strade 'radio maria '107,2'.
notizie dall italia poche, il goverso sta cadendo mi sembra o qualcosa cosi. inizia il campionato e poco altro. qui invece ci stanno i dimostranti che presidiano la croce che han messo davanti alla casa presidenziale in centro perche il nuovo presidente che e andato su dopo che son morti tutti gli altri la vuole togliere.
e poi ci sono i contadini e i cerbiatti, i sentieri e le buche in strada, i tir che ti sorpassano e i trattori da sorpassare, le strade da cercare e quelle da ricordare. capire il sendso delle frasi dalle espressioni del viso e dai movimenti delle mani, ridere a crepapelle con gli sconosciuti che ridono a crepapelle. le mucche legate nei cortili come i cani, le galline dappertutto, i cani che ti inseguono e abbaiano di brutto, i viaggiatori che fanno la tua stessa strada ma in direzione opposta e i racconti che ti fanno dei posti che andrai scoprendo. i campi di grano, tabacco, girasoli, mais. gli orti. le salite. i pesscatori coi loro segreti, rimpiangere tutti i vecchi coinquilini mentre si convive con le zanzare. le salite ma soprattutto le discese. bussare e sapere che qualcuno aprira.
e poi ci sono i negozietti dei paesini con le commesse sorridenti che fanno solo no con la testa. il non poter prendere le cose da soli ma doverle per forza chiedere seeenza saperne il nome e senza riuscire in nessun modo a farsi capire e allora prendere poi qualcosa, qualsiasi cose e andarsene amareggiati in cerca del prossimoo villaggio. il salame Kalinka qualcuno sa perche. le notti con la luna e i silenzi che si sentono solo nei sogni. i sogni. le mappe su cui scrivere quanto accaduto e le foto per dare qualcosa a qualcun altro. il gelato di pomeriggio nell unico locale pubblico della piazza, 25 centesimi a pallina. le cose cosi cheap e identiche a casa. i meccanici che ti danno l anima e soprattutto passare e vedere una porta che si apre...senza aver bussato.
un caro saluto a tutti voi che in qualche modo volete sapere what i'm fucking doing (t)here.
ah, a volte e anche difficile trovare la forza mentale necessaria per alzare il braccio, chiudere il pugno e gli occhi and just bussare. ma anyway Jesus was right
sabato 24 luglio 2010
Qualche giorno in Svizzera
Da Svizzera |
Per sgranchirmi le gambe. A parte un pomeriggio sotto l'acqua e la notte in tenda sotto il diluvio son stati tutti degli ottimi giorni e ho macinato qualche passo con un po di carico sulla bici. Sul passo del Maloja ho incontrato Leigh, un ragazzo inglese di 28 anni che è partito in bicicletta da Derby 5 settimane fa con l'obiettivo di fare il giro del mondo a pedali con arrivo previsto tra 3 anni circa. Questo è il suo sito: www.pedal360.com. Abbiamo passato un paio di giorni assieme e mi ha fatto vedere un po dell'organizzazione per una spedizione del genere. Pezzi di ricambio di ogni sorta, medicine e siringhe, vaccini e visti, depuratore d'acqua e materasso auto gonfiante...insomma 50 chili circa di roba!budget per riuscire nell'impresa: 10 euro al giorno per 3 anni. niente male! Grande Leigh!!!
venerdì 11 giugno 2010
Biciclettando through Italia
Alla fine son giunto ad Avola in Maggio, nel Sud della Sicilia dove mi son organizzato per tornare a casa in treno. Prima però son tornato nel trullo pugliese che mi aveva già ospitato per più di un mese a inizio primavera dove c'era la possibilità di guadagnare qualche soldo prima di prendere il treno per casa.
Ah, il blog si è un po bloccato nel frattempo...ho continuato a scrivere ma non in modo "pubblico", il mio diario mi bastava e, anzi, durante il peregrinare sentivo internet e la sua logica lontani e stupidi. Mi riesce ancora difficile condividere con chiunque e in modo unilaterale i miei pensieri e le mie esperienze anche se penso che se ci sarà ancora un'occasione di viaggio del genere cercherò di essere più assiduo. Poi vedremo, forse mi serve un riscontro su quanto scrivo, basta un commento stupido per farmi sapere che almeno qualcuno ha letto. Oppure mi invento di voler unire tutto in un libro così so che sto scrivendo per qualcosa.
Buono, questa potrebbe essere un'ottima introduzione...buona lettura!
sabato 27 marzo 2010
Biciclettando da wwoofer in Germania
Avevo con me la tenda, lo zaino e il sacco a pelo. Dopo qualche giorno in tenda nella fattoria berlinese ho raggiunto degli amici per qualche giorno di visita alla città e pernottamento in ostello. Ho lasciato la tenda a loro che mi avevano portato invece le borse posteriori da mettere sul portapacchi. Era estate e il clima era perfetto, fin troppo caldo certi giorni. Notti tiepide invece e per questo ho deciso che la tenda non sarebbe stata necessaria. Durante l'attraversamento della Germania ho visitato 3 fattorie oltre a quella a Berlino. In ognuna mi son fermato in media 5 giorni, periodo brevissimo per potersi integrare a modo nell'ambiente e imparare tutto il necessario ma il tempo era poco e ho riservato permanenze più lunghe al viaggio in Italia.
Questa prima esperienza mi ha fatto capire molto e mi ha permesso di organizzarmi meglio per i viaggi successivi. Innanzitutto l'errore più grossolano è stato quello di avere sì le sacche posteriori ma nessun modo per fissare altri bagagli alla bicicletta. Ho fatto quindi i circa 1200 Km pedalando con lo zaino da trekking in spalla. Ho capito che per pedalare bene bisogna essere quanto più liberi di muoversi possibile e con lo zaino questo non è possibile, anche se fosse stato piccolo. Per il viaggio in Italia ho quindi provveduto a fissare lo zaino sopra il portapacchi e sotto il sellino con degli elastici e la tenda sopra a questo. Dopo la pausa natalizia però ho montato il portapacchi anche anteriormente così tenevo la tenda davanti e uno zaino più piccolo sopra allo zaino sul portapacchi posteriore dove tenere il cibo del giorno e le cose di utilizzo rapido. Quelle invece di utilizzo rapidissimo ce le avevo sul borsellino attaccato al manubrio.
In Germania non avevo niente, solo le sacche, lo zaino in spalla e una specie di marsupio. Altro errore che la mia poca conoscenza dell'avventura mi ha fatto fare in terra tedesca è stato quello di non avere un fornello e l'occorrente per cucinare(anche perchè non avevo il posto dove mettere queste cose). Mi arrangiavo mangiando in qualche ristorantino di giorno e con carni secche, pane, tonno e cionate varie di sera. Le colazioni oltre al caffe al bar me le arrangiavo con pane e marmellata al risveglio ma spesso finivo nelle backerai a comprare kraphen e torte.
La Germania è durata poco più di un mese ma mi ha fatto imparare tantissimo. Prima di tutto ho imparato ad arrangiarmi nel senso più profondo del termine. I primi giorni mi fermavo nei ristoranti a mangiare bene e bere altrettanto bene. Anche durante il giorno mi fermavo volentieri a rinfrescarmi con una birra durante le ore più calde. Sapevo comunque di aver perso la poste pay ma credevo di ritrovarla in qualche taschina interna o qualche nascondiglio segreto scordato alla prima tappa in fattoria. Dopo minuziose ricerche comunque la poste pay non è saltata fuori e allora la vita si è fatta dura. Avevo con me 200 euro e dovevo anche prendere il treno per attraversare la Svizzera fino a casa. Era forse il 5 di Agosto. Per il mese successivo fino al ritorno a casa ho imparato veramente a dire di no a qualsiasi cosa se non strettamente necessaria. Solo un giorno mi son viziato perchè ormai sapevo che ce l'avrei fatta con birra nelle borracce per tutto il giorno durante una tappa pianeggiante costeggiante il fiume Meno. Il problema più grosso se non si hanno soldi per dormire in qualche ostello o pensione e non si ha nemmeno la tenda è la pioggia notturna...ho passato 3 notti piovose durante il viaggio. La prima in realtà non è stata proprio piovosa e ho dormito sotto un albero su una stradina sterrata di campagna, tanti tuoni e lampi lontani e la paura che la pioggia arrivasse fino a me ma mi son svegliato solo un po umido. Le altre due volte invece ho avuto sempre una gran fortuna e ho trovato degli ottimi ripari appena il buio arrivava. Una volta in una casetta nel bosco in cima a uno scollinamento. era una casetta con solo 3 lati che serviva come rifugio per gli escursionisti, infatti da li partivano dei sentieri che salivano sulle montagnette circostanti. L'unico neo della nottata sono state due coppie che son venute li vicino in camporella. L'ultima notte con la pioggia invece l'ho passata dentro a una casetta del golf, piccolina e ottagonale, con la panca tutto attorno dove mi son messo con sacco a pelo in posizione fetale. Di mattina presto con l'alba mi ha svegliato l'omino che gira con la macchinetta a tagliare il prato dicendomi che non c'erano problemi ma che di li a poco sarebbero arrivati i golfisti che si sa, hanno sempre la puzza sotto il naso. Son partito appena ho finito di fare i bagagli. La Germania a differenza dell'italia è praticamente tutta piatta, ho attraversato una regione collinare in un paio di giorni se no per il resto del viaggio ho sempre pedalato in pianura.